- L'opinione del Dietista -
Abbiamo ricevuto con ottimismo la notizia che vede
Altroconsumo schierato contro le pubblicità ingannevoli legate al mondo dell'integrazione, in particolare in relazione al mondo degli influencer.
Non è certamente un segreto come tantissimi utilizzatori di Social spaccino prodotti per un personale ritorno economico.
Le aziende produttrici inoltre sono ben contente di usufruire di questa spinta pubblicitaria che, a parità di costo, offre sicuramente risultati migliori rispetto alle classiche vie di sponsorizzazione.
Il mercato degli integratori non vede crisi, anche in un momento così critico per l'economia.
Anzi, la diffusione di fake news sul corona virus, ha aumentato in modo esponeziale il consumo di alcune tipologie di integrazione.
Quello che spinge all'utilizzo di questi prodotti è in particolare la credenza che, in quanto naturali( e solo su questo potremmo discutere ore), queste sostanze possano comportare un miglioramento dello stato di salute o altri mirabolanti risultati.
Poco importa che l'evidenza scientifica punti in tutt'altra direzione, centinaia di venditori sono pronti a giurare dei miracolosi poteri del proprio prodotto.
Insomma, una versione potenziata e globale, dei venditori del siero di serpente a cui i tanti film western ci hanno abituato.
Fa ancora più male osservare come spesso anche coloro che si definiscono colleghi, essendo quindi in possesso di un titolo di studio abilitante alla pratica nutrizionale, si confondano tra le schiere dei venditori di polverine.
L'integrazione nelle giuste mani può essere un importante strumento. Esistono ad esempio carenze che la sola alimentazione non riesce a compensare in tempi clinici utili e in molti casi possono essere un alleato prezioso nella dietoterapia.
Questo però non può nascondere come oggi la maggior parte del consumo sia completamente avulso da un contesto e come vengano,quasi sempre, trascuarati i possibili effetti negativi da un abuso di queste sostanze.
Esistono infatti numerosi studi che hanno evidenziato la possibilità di effetti collaterali sul breve, medio e lungo termine anche per l'utilizzo di molecole che dimostrano un potere benefico. Esempio su tutti gli integratori di antiossidanti.
Il problema è che gli studi sul lungo termine sono forse i meno rappresentati e ancora oggi non possiamo sapere come il nostro metabolismo reagisca all'introito elevato per molto tempo di determinate sostanze.
Tutto questo ci porta ad un' ovvia conseguenza: l'utilizzo di uno strumento così importante deve ricadere nelle mani di persone competenti che, inoltre, non possono coincidere con la persona che ricava un profitto diretto dalla vendita.
Tutti sarebbero pronti a condannare il comportamento di un medico che vende direttamente uno specifico farmaco per guadagnarci... perchè non pensare lo stesso per un integratore?
La maggior parte degli influencer inoltre non ha la minima competenza per saper gestire in maniera oppurtuna l'utilizzo di queste sostanze.
Infine, come dietisti non possiamo non notarlo, l'uso improprio e le errate competenze sul mondo della nutrizione allontanano spesso da quelle che sono le vere semplici regole per mangiare bene.
La somma di questi fattori può portare ad un problema molto grande sul lungo periodo.
Ancora una volta dobbiamo decidere se basarci su l'economia fine a se stessa, schiavi dell'idea del profitto, o cercare di costruire insieme un mercato che abbia al centro le persone e la loro salute.
Noi non abbiamo dubbi su quale scelta puntare.
E voi da che parte state?