L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la malnutrizione come:
uno stato di squilibrio, fra il rifornimento di nutrienti e di energia − scarso o eccessivo − e il fabbisogno del corpo necessario per assicurare la salute e la funzionalità degli organi vitali
Squilibrio che se permane per un tempo troppo lungo può portare a complicanze anche gravi per la salute, con un peggioramento della qualità della vita e un incremento della mortalità.
Il termine comprende perciò sia i danni da deficienza alimentare (malnutrizione per difetto) caratteristici dei paesi in via di sviluppo, sia quelli da alimentazione eccedente (malnutrizione per eccesso), più frequenti negli ambienti industrializzati.
Gli squilibri nutrizionali non sempre sono visibili ma hanno un impatto sulla nostra salute e possono manifestare i loro effetti anche a lungo termine, motivo per il quale sarebbe bene porre rimedio tempestivamente.
Per diagnosticare uno stato di malnutrizione non è sufficiente prendere in considerazione le variazioni di peso corporeo (infatti potremmo avere un'alimentazione squilibrata ma assumere una quantità di calorie che ci permetta di mantenere comunque costante il peso corporeo), ma è necessaria una valutazione più approfondita dei comportamenti alimentari, dello stile di vita e della funzionalità corporea.
Come abbiamo detto nella nostra società la malnutrizione per difetto è meno frequente di quella per eccesso. L’eccesso calorico è sempre più diffuso, soprattutto in età infantile, e porta a patologie vere e proprie come l’obesità, la sindrome metabolica (diabete, ipercolesterolemia e ipertensione) e predisposizione a patologie cardiovascolari, diminuendo di fatto l'aspettativa di vita.
Ma negli ultimi anni si sta diffondendo anche in Italia la malnutrizione per difetto, causata da diversi fattori come:
- l'aumento dei costi dei beni alimentari e della ridotta disponibilità economica dovuta alle condizioni lavorative che portano ad una dieta poco sana, equilibrata e nutriente. Basti pensare, infatti, che gli alimenti più calorici e meno nutrienti sono quelli meno costosi: uno studio FAO afferma che una dieta sana più economica costa cinque volte di più di una dieta ad alto contenuto di amidi. I gruppi di alimenti più dispendiosi a livello mondiale sono quelli che assicurano un rilevante apporto di nutrienti, come i latticini, la frutta, gli ortaggi, nonché i cibi ad alto contenuto proteico di origine sia vegetale che animale. La pandemia non ha certo aiutato in questo senso, la FAO ha stimato un aumento del numero di persone che potrebbero soffrire la fame anche nei paesi industrializzati a causa della recessione economica innescata dalla crisi
- la tendenza ad un’alimentazione sempre più squilibrata: fast food, alimenti industriali raffinati e trattati, regimi dietetici auto-prescritti e troppo ipocalorici o squilibrati come una dieta vegetariana non prescritta e non monitorata. Possono comunque portare a carenze nutrizionali, soprattutto in bambini e adolescenti
CLASSIFICAZIONE DELLA MALNUTRIZIONE
Andiamo ora a dare un’occhiata alle diverse tipologie di malnutrizione per difetto.
La malnutrizione si sviluppa per stadi e può essere classificata come:
- globale dovuta a un ridotto apporto nutrizionale protratto nel tempo, che determina una carenza di tutti i nutrienti.
- selettiva quindi a carico di determinati nutrienti (macro o micro)
ma anche come:
- primaria, di derivazione alimentare, si manifesta quando vi è carenza di cibo
- secondaria, come effetto collaterale dovuto a una patologia sovrastante: patologie metaboliche, psichiatriche, tumori, condizioni che alterano digestione e assorbimento, disfagia…
La malnutrizione per difetto può manifestarsi in diverse forme:
- cronica: si sviluppa lentamente. La riduzione dell’apporto energetico è cronica e progressiva e i danni iniziano a manifestarsi di solito dopo tre mesi
- acuta: si sviluppa velocemente e determina perdita di peso. Si ha una riduzione improvvisa e importante dell'apporto calorico.
CARENZE ALIMENTARI PIU DIFFUSE
Come è possibile vedere dalla classificazione, anche carenze di singoli nutrienti possono definire una condizione di malnutrizione. Alcune di queste sono particolarmente frequenti soprattutto in chi, per svariati motivi, non porta avanti una dieta equilibrata e abbastanza varia. Vediamo quindi quelle maggiormente diffuse:
Carenza PROTEICA
La più diffusa soprattutto nei paesi in via di sviluppo. E’ responsabile di edema (a causa della riduzione del patrimonio protidico del sangue, l'acqua non è più trattenuta nel torrente circolatorio e tende a sfuggire nei compartimenti extra-vasali e ad accumularsi negli spazi sottocutanei), di anemia, perché la carenza di amminoacidi, costituenti fondamentali delle proteine, rende impossibile la normale funzione delle cellule del sangue. A ciò si aggiunga che nelle proteine animali (carni) sono contenuti principi vitaminici, in primo luogo la Vitamina B12 e l'acido folico, importanti per la normale continua produzione delle cellule ematiche.
Carenza di VITAMINA B12
Colpisce soprattutto chi ha problemi di malassorbimento o chi segue una dieta vegetariana o vegana non ben equilibrata.
La vitamina B12(cobalamina) è necessaria per la formazione e la maturazione dei globuli rossi e per la sintesi del DNA ed è necessaria anche per una normale funzione nervosa.
Una carenza grave di questa vitamina quindi può danneggiare i nervi, causando formicolio o perdita di sensibilità nelle mani e nei piedi, debolezza muscolare, perdita dei riflessi, difficoltà di deambulazione, confusione e demenza.
Carenza di FERRO
Più comune nelle donne per le costanti perdite di sangue. Solo il 10-35% del ferro presente negli alimenti animali ed il 2-10% di quello contenuto nei vegetali viene effettivamente assorbito.
Si instaura generalmente per:
- apporto ridotto, dovuto a diete povere di carne e basate prevalentemente su cereali integrali e verdure;
- dieta eccessivamente ricca di crusca: la fibra riduce l'assorbimento intestinale di ferro;
- insufficiente assorbimento o eccessive perdite intestinali: acloridria, diarrea, alterazioni gastro-intestinali, abuso di lassativi;
- eccessive perdite ematiche: emorroidi, perdita di sangue dal naso, flusso mestruale abbondante, ulcere, ecc;
- gravidanza e allattamento;
comporta anemia e stanchezza fisica e mentale, perdita di capelli e unghie fragili, riduzione dell'appetito e mal di testa
Carenza di IODIO
Questo importante elemento è anche addizionato al sale proprio per renderne meno frequente la carenza. L'acqua e gli alimenti vegetali lo contengono solo se nel sottosuolo è presente.
Carenza di CALCIO
Una carenza di calcio determina demineralizzazione dell'organismo. Quando il corpo inizia ad essere carente di questo minerale inizia a prenderlo dove lo trova disponibile: ossa, denti e altre riserve presenti negli organi.
La carenza può essere dovuta a diverse cause che possono essere connesse sia a un’alimentazione squilibrata che ad altri fattori, come per esempio l’abuso di alcool, la menopausa, l’età avanzata, l’uso di cortisone o diete con un’eccessiva quantità di fibre.
Carenza di VITAMINA D
vitamina liposolubile che si può trovare in due forme
- ergocalciferolo di origine alimentare, si trova in piccole quantità in alcuni prodotti come pesce grasso, uova, latte e derivati e fegato
- colecalciferolo prodotta direttamente dal nostro organismo quando viene a contatto con i raggi solari
La vitamina D regola il metabolismo del calcio ed è quindi coinvolta nella mineralizzazione ossea in più mantiene stabile i livelli ematici di calcio e fosforo.